In relazione alle notizie diffuse da alcuni organi di stampa circa la presunta opposizione dell’Università di Parma nel 2016 alla richiesta di sospensione del prof. Guido Fanelli avanzata dal Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, l’Ateneo segnala che ciò non corrisponde al vero, e specifica quanto segue.La vicenda sollevata dalla Guardia di Finanza di Seregno a carico del prof. Fanelli nel 2016 era di tutt’altra natura, rispetto alle accuse formulate nell’indagine attualmente in corso.Si trattava di un ‘indagine che segnalava peraltro la mancata richiesta da parte di Fanelli del nulla osta al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma per svolgere attività extra-istituzionali di natura culturale/scientifica/formativa (non libero-professionale) negli anni 2007-2012. In realtà tale nulla osta doveva essere richiesto al Rettore, essendo il prof. Fanelli un dipendente dell’Università: cosa che questi aveva regolarmente fatto, ottenendolo in tutti i casi richiesti dal 2007 al 2012.Il 20 aprile 2016 la proposta di sospensione del prof. Fanelli avanzata dal Direttore Generale Fabi venne respinta all’unanimità dal Comitato dei Garanti, organo di garanzia nominato dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma d’intesa con l’Università, unico organo tenuto ad esprimersi su proposte di sospensione del Direttore Generale delle Aziende Ospedaliero-Universitarie nei confronti di docenti universitari in convenzione (Dlgs 517/1999, art. 5 comma 14).Pertanto non fu l’Università di Parma ad opporsi alla richiesta di sospensione avanzata dal DG Fabi, peraltro nemmeno possibile in quanto ente non deputato ad esprimersi su tali casi, bensì un parere negativo unanime dell’organo di garanzia sopracitato.Si è ritenuto doveroso riportare la verità dei fatti del 2016 in un momento in cui l’opinione pubblica, oggi, sta cercando di capire con esattezza che cosa stia accadendo circa una vicenda particolarmente complessa e dolorosa che riguarda la sanità a Parma.