Il Dipartimento si ispira ad un sistema coerente con le Standards and Guidelines for Quality Assurance in the European Higher Education Area. Sulla base delle norme e delle linee guida europee, l’ANVUR ha sviluppato il sistema AVA (Autovalutazione, Valutazione e Accreditamento), punto di riferimento per la politica della qualità elaborata dalle università italiane. Il Dipartimento dovrà inoltre ispirarsi ad alcuni principi condivisi:
1. Riconoscimento del merito: la disponibilità di svariati strumenti bibliometrici facilita il riconoscimento del merito scientifico, ma si stanno sperimentando anche sistemi di valutazione dell’attività didattica e strumenti di rilevazione che consentono di esaminare l’integrazione di ciascuno nella comunità accademica di cui fa parte, la sua partecipazione alla vita del Dipartimento, il rispetto per i colleghi e il senso di appartenenza all’istituzione. La direzione del Dipartimento dovrà essere un punto di riferimento per i più giovani, che ancora desiderano intraprendere la carriera accademica, diffondendo la cultura della valutazione, concepita come un mezzo per il continuo miglioramento. Reclutamento e progressioni di carriera dovranno soddisfare le ambizioni dei singoli, compatibilmente con le risorse disponibili e le esigenze oggettive esplicitate nelle linee guida di Ateneo.
2. Valorizzazione delle potenzialità del Dipartimento: in un contesto competitivo, la distribuzione delle risorse deve riflettere il contributo alla loro acquisizione ed il peso effettivo in Ateneo; in funzione di qualunque parametro utilizzato (numero di studenti, numero di docenti, CFU erogati, fondi di ricerca acquisiti) il Dipartimento rappresenta comunque il 25-30% dell’Ateneo. Alle funzioni comuni agli altri dipartimenti universitari, vanno aggiunti i servizi alla cittadinanza, con particolare riferimento alla qualità ed alla quantità delle prestazioni assistenziali erogate, che qualificano come “universitario” l’ospedale cittadino e conferiscono un valore aggiunto difficile da quantificare, ma molto importante, al contributo che lo stesso Ateneo dà all’economia ed alla qualità della vita dell’intera città.
3. Valorizzazione delle competenze professionali: le specificità universitarie devono essere difese da ingerenze tese a comprometterne le caratteristiche, allorché si rendessero incompatibili con la funzione principale dell’Università: l’attività assistenziale deve essere coerente ed integrata con quella scientifica e didattica, potendo peraltro trarne giovamento in termini di qualità ed aggiornamento. Il principio dell’inscindibilità di queste tre attività deve essere applicato costantemente, rispondendo quindi a precise logiche istituzionali, oltre che ad ineludibili norme di legge. In una squadra che funzioni, poi, ciascuno deve essere impiegato nel ruolo più adatto alle sue capacità e, al tempo stesso, trovare un ambiente disposto ad accoglierlo e valorizzarlo per ciò che può dare.
4. Uso razionale delle risorse: pur riconoscendo le giuste ambizioni di ciascuno e le legittime aspirazioni a disporre di spazi, personale e strumenti, saranno favoriti progetti e modelli organizzativi che puntino a razionalizzare l’uso delle risorse, evitando inutili duplicazioni, che possono costituire non solo uno spreco, ma addirittura impedire l’economia di scala necessaria a garantire la qualità delle prestazioni di qualunque laboratorio o struttura.
5. Trasparenza delle scelte: la consapevolezza del numero e della complessità delle decisioni da prendere per la gestione del costituendo Dipartimento di Medicina e Chirurgia impone il coinvolgimento di chiunque si metta a disposizione non solo per la gestione degli affari correnti, ma anche per progettare ed implementare iniziative che facciano crescere la competitività del dipartimento in tutti i contesti (locale, regionale, nazionale ed internazionale). La Direzione del Dipartimento dovrà condividere con chi sarà di volta in volta coinvolto le decisioni e le proposte da portare in sede deliberante: il Direttore ed i suoi Delegati offriranno la massima disponibilità ad essere sempre raggiungibili per sentire le ragioni di tutti, garantendo equilibrio ed equità, nel rispetto delle norme e della prassi istituzionale. È interesse di tutti rispettare rigorosamente le regole, come elemento di garanzia per l’intera comunità, che sarà comunque informata e messa in condizione di discutere e condividere le scelte effettuate.