Parma, 5 marzo 2024 - Una stampante tridimensionale in grado di creare un modello ad altissima definizione dell’intero tratto arterioso di un paziente a disposizione dei chirurghi che dovranno eseguire l’intervento e di medici in formazione.
Si tratta di una stampante 3D Stratasys J720 che va ad arricchire la dotazione tecnologica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e del Laboratorio Didattico per la Simulazione in Medicina (SIM.LAB) dell’Università di Parma nel padiglione 27 della cittadella ospedaliero-universitaria. La stampante è stata acquisita grazie ai fondi del progetto di ricerca per il bando Giovani Ricercatori, finanziato dal Ministero della Salute, di cui è coordinatore Paolo Perini della struttura complessa di Chirurgia Vascolare dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma diretta da Antonio Freyrie. Il progetto di ricerca è stato presentato dalla Chirurgia Vascolare con Paolo Perini e Claudio Bianchini Massoni, e prevede una collaborazione multidisciplinare con competenze radiologiche con Chiara Martini ed ingegneristiche con Ruben Foresti dell’Università di Parma. Lo studio è incentrato sull’utilizzo delle stampanti 3D come supporto alla terapia dell’arteriosclerosi in particolare a pazienti affetti da arteriopatia ostruttiva cronica periferica (AOCP). Il modello 3D ricrea con precisione l'arteria compromessa del paziente e consente di studiare e pianificare l’intervento chirurgico e prevenirne le complicanze.
“Questa iniziativa – commenta il Rettore dell’Università di Parma Paolo Martelli - testimonia da un lato, ancora una volta, l’importanza del gioco di squadra tra Ateneo e Azienda Ospedaliero-Universitaria, con il coinvolgimento di diversi professionisti, e dall’altro il valore anche “pratico”, concreto, della ricerca, che non è mai fine a sé stessa: l’impiego di questa nuova stampante 3D avrà ricadute dirette sulle attività assistenziali, e di fatto in ultima analisi sui pazienti e sulla loro qualità di vita”.
“Un traguardo che non era assolutamente facile da portare a termine – ribadisce Massimo Fabi, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e commissario straordinario Ausl - questo dimostra come l’Ospedale di Parma sia un Centro altamente competitivo nel campo della ricerca scientifica a livello nazionale. Un ringraziamento particolare a tutti i professionisti e al personale impegnato in questo progetto di ricerca che offre un’opportunità a tutti i professionisti dell’Azienda di sviluppare i progetti di ricerca che si basano su tecniche di stampa 3D, oltre ad offrire un prezioso strumento nella pratica clinica per una medicina sempre più personalizzata”.
“L’arteriopatia periferica è un grave problema di salute che consiste nella compromissione via via più severa delle arterie negli arti inferiori, attualmente trattata principalmente attraverso l’angioplastica con palloncino – spiega Paolo Perini della Chirurgia Vascolare -. L’impiego della stampante 3D utilizzata per riprodurre con precisione l’arteria compromessa del paziente ci permetterà di operare attraverso un percorso già tracciato, ridurre le complicanze postoperatorie e migliorare così l’esito dell’intervento”.
La stampante 3D Stratasys J720, dedicata al progetto, utilizza fino a 6 materiali biocompatibili contemporaneamente, e può così ricreare, con elevata precisione, sia le parti morbide che quelle dure dell'arteria sulla quale occorre intervenire. Il modello stampato 3D è a tutti gli effetti un dispositivo medico su misura fabbricato "in house" da una struttura sanitaria. L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma si è iscritta nella Banca dati dei fabbricanti dispositivi medici su misura del Ministero della Salute e risulta ad oggi l’unica Azienda Ospedaliera in Italia ad essere registrata come tale in ambito di Chirurgia Vascolare.