Parma, 2 ottobre 2017 – Dalle aziende Transfer Oil Spa e Epta Spa 20mila euro al Laboratorio di Oncologia Sperimentale dell’Università di Parma per un progetto di ricerca sul mesotelioma pleurico maligno: donazioni significative (10 mila euro per ciascuna delle due società) mirate ad approfondire la composizione molecolare e a individuare nuovi approcci terapeutici nei confronti di una neoplasia molto aggressiva, il cui tasso di incidenza è in costante aumento.Oggi nella sede dell’Ateneo la presentazione delle donazioni, in una conferenza stampa cui hanno partecipato il Rettore vicario Giovanni Franceschini, Pier Giorgio Petronini, Responsabile scientifico del Laboratorio di Oncologia Sperimentale e docente del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Ugo Ferrari, Amministratore delegato di Transfer Oil Spa, e Marco Nocivelli, Amministratore delegato di Epta Spa.Nel corso dell'incontro sono intervenuti anche Giovanna Campaniello in rappresentanza dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e Rinaldo Lampugnani, Presidente dell'Associazione Alumni e Amici dell'Università di Parma.“Caratterizzazione molecolare e nuovi approcci terapeutici nel trattamento del mesotelioma pleurico maligno” il titolo del progetto di ricerca, multidisciplinare e interistituzionale.“Noi non possiamo che ringraziare Transfer Oil e Epta per questi gesti di grande attenzione – ha commentato il Rettore vicario Giovanni Franceschini -. Poter contare sul contributo di realtà esterne è fondamentale per noi e per la ricerca: la ricerca per avanzare ha bisogno di risorse, ed è sempre più necessario integrare quelle che ci arrivano dallo Stato con contributi di privati. Trovare aziende, e persone, che abbiano questa sensibilità fa piacere, perché ci aiuta in una delle “mission” fondamentali dell’Università”Ugo Ferrari, Amministratore delegato di Transfer Oil, ha espresso il desiderio di sostenere per il secondo anno la ricerca oncologica in memoria del padre Ferdinando Ferrari, venuto a mancare nel 2015 per un mesotelioma pleurico maligno.Transfer Oil, che fu fondata nel 1979 proprio da Ferdinando Ferrari, è oggi un’impresa della provincia di Parma affermata a livello internazionale; produce tubi flessibili per alte pressioni che trovano impiego in numerosissimi campi industriali come l’oleodinamica e il settore petrolifero.“Mio padre – ha spiegato Ugo Ferrari –ha condotto la nostra impresa con grande passione non mancando di condividerne i risultati con la comunità attraverso molteplici opere di sostegno. Oggi è per me un grande onore poter dare, nel rispetto dei suoi insegnamenti, continuità alla sua opera non solo attraverso l’impegno nel lavoro, ma anche confermando per il secondo anno il nostro aiuto a questo nobile progetto di ricerca volto combattere questa terribile malattia”.Epta, gruppo multinazionale specializzato nella refrigerazione commerciale, opera a livello mondiale grazie ai suoi numerosi marchi. Le origini del Gruppo Epta si intrecciano con il genio e la capacità imprenditoriale del suo fondatore Luigi Nocivelli, sotto la cui guida l’azienda inizia la sua forte espansione sui mercati internazionali, attraverso una strategica acquisizione di marchi italiani ed esteri, leader nei rispettivi segmenti di mercato. Oggiil testimone è passato nelle mani del figlio Marco Nocivelli, che continua a dirigere Epta, in qualità di Amministratore delegato e Presidente, seguendo l’esempio e gli insegnamenti del padre Luigi.“Siamo orgogliosi di partecipare a questo importante progetto – ha detto Marco Nocivelli -in ricordo di mio padre, Luigi Nocivelli. Un grande imprenditore e un grande uomo, che ha conosciuto successi importanti ma ha anche vissuto momenti di difficoltà, come la malattia che ha segnato gli ultimi anni della sua vita, da cui ha saputo rialzarsi con la forza del coraggio e della perseveranza. Il mesotelioma, infatti, non ha scalfito il suo legame con la vita e l’impresa. Si è impegnato per lasciare un segno alle generazioni future promuovendo numerose iniziative che la nostra famiglia sta portando avanti, con l’obiettivo di far rivivere la sua eredità.”“Il mesotelioma pleurico maligno è una neoplasia estremamente aggressiva, associata all’esposizione alle fibre di amianto. Dal momento che la diagnosi viene fatta in fase già avanzata e considerata la chemio-resistenza di questa tipologia di tumore, la sopravvivenza media dei pazienti è di circa 12 mesi e la possibilità di guarigione rimane inferiore al 5%. Il tasso di incidenza è in costante aumento e nei prossimi anni ci si attende un numero considerevole di casi anche in Italia. Una migliore comprensione della biologia molecolare del mesotelioma potrebbe essere quindi di grande aiuto per l’identificazione di nuovi bersagli molecolari verso cui indirizzare la terapia”, ha spiegato Pier Giorgio Petronini.Lo studio proposto, multidisciplinare, coinvolge docenti e ricercatori del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma insieme al Dr. Marcello Tiseo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e al Dr. Angelo Delmonte dell’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori di Meldola, con cui è in atto un protocollo d’intesa di collaborazione scientifica e tecnologica. Il primo anno di questo studio ha recentemente portato a una pubblicazione scientifica sulla rivista internazionale “Neoplasia”.Unità partecipanti alla ricercaDipartimento di Medicina e Chirurgia, Università di ParmaUnità di Medicina Clinica e SperimentaleLaboratorio di Oncologia Sperimentale: Pier Giorgio Petronini, Roberta Alfieri, Mara Bonelli, Andrea Cavazzoni, Claudia Fumarola, Silvia La Monica, Graziana Digiacomo, Daniele CretellaLaboratorio di Ricerca Traslazionale sulle Cellule Staminali: Federico Quaini, Costanza Lagrasta, Denise Madeddu, Angela FalcoUnità di Scienze ChirurgichePaolo Carbognani, Luca AmpolliniAzienda Ospedaliero-Universitaria di ParmaOncologia Medica: Marcello Tiseo, Nadia Naldi, Cecilia Bozzetti, Roberta MinariIstituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei TumoriLaboratorio di Bioscienze: Daniele Calistri, Paola UliviUnità Operativa di Oncologia Medica: Angelo Delmonte