La cardiopatia ischemica rappresenta la prima causa di morte nei paesi occidentali e la malattia aterosclerotica delle coronarie ne rappresenta il principale meccanismo patogenetico.

Un recente articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Review Cardiology da un gruppo di esperti internazionali, di cui fa parte il prof. Giampaolo Niccoli, Professore Associato di Cardiologia del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, ha fatto il punto su una nuova tecnica che rivoluziona la valutazione del paziente cardiopatico: la “Tomografia a Coerenza Ottica” (OCT).

Questa metodica è in grado di valutare, con una risoluzione di 10-15 millesimi di millimetro, dettagli fino a pochi anni fa non immaginabili della parete delle arterie coronarie.

Grazie all’OCT è già cambiata radicalmente la nostra comprensione dei meccanismi alla base dell’infarto con la possibilità di utilizzare terapie personalizzate, oltre che di identificare le placche vulnerabili, che comportano un rischio di infarto maggiore. Inoltre, l’utilizzo della tecnica è ormai raccomandato come guida all’impianto di stents coronarici.

L’OCT rappresenta pertanto una vera rivoluzione in cardiologia, con impatti notevolissimi sulla  pratica clinica, e si sta diffondendo nei principali centri di emodinamica nazionali ed internazionali, nell’ottica di una medicina di precisione.

Araki et al. Optical coherence tomography in coronary atherosclerosis assessment and intervention

Nat Rev Cardiol 2022 Apr 21. doi: 10.1038/s41569-022-00687-9.

 

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Figura 1

Un esempio di placca calcifica (sinistra) e lipidica (destra) valutata con OCT. L’asterisco corrisponde rispettivamente a calcio o lipidi.

 

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Figura 2

Esempio di riscontri post impianto di stent: a: stent non apposto alla parete(freccie); B placca che protrude attraverso le maglie dello stent (freccia); C dissezione post stent (freccia).

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