Parma, 29 gennaio 2020 - Il corso di alta formazione in lingua inglese Family Medicine and Integrate Primary Care dell’Università di Parma ha preso il via lo scorso 20 gennaio nella Biblioteca del Monastero di San Giovanni. Al corso, organizzato dal prof. Leopoldo Sarli del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo in collaborazione con la dott.ssa Giovanna Artioli dell’IRCCS di Reggio Emilia e rivolto alle professioni sanitarie e sociali, partecipano cinque professionisti provenienti dal Myanmar, una proveniente dalla Tanzania e tre professionisti italiani. É previsto un impegno complessivo di 350 ore per 15 CFU suddivisi in ore di presenza alle lezioni, formazione situata nelle strutture sanitarie della Regione Emilia-Romagna, attività online e auto-apprendimento. L’organizzazione può contare su una struttura tutoriale solida, affidata a collaboratori esperti, per attività di facilitazione dell’apprendimento, briefing e debriefing della formazione situata, consulenza per attività di ricerca e di attività in e-learning.I corsisti parteciperanno inoltre alle attività del Laboratorio Italo-Brasiliano-Birmano sulle cure primarie e intermedie organizzato in collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna, le Università di Parma e di Bologna e alcune Università brasiliane e del Myanmar. Gli allievi stranieri porteranno avanti, inoltre, un percorso di formazione integrativo finalizzato a soddisfare esigenze specifiche.La presenza dei professionisti birmani rientra tra le azioni di un progetto di cooperazione in ambito sanitario del Centro Universitario per la Cooperazione Internazionale (CUCI) che il prof.Leopoldo Sarli e la prof.ssa Lorella Franzoni portano avanti da alcuni anni con l’Associazione Nazionale dei General Practitionner del Myanmar e le Università di Medicina 1, di Infermieristica, di Salute di Comunità di Yangon in collaborazione con l’Ambasciata Italiana in Myanmar e con l’Associazione per l’Amicizia Italia Birmania Giuseppe Malpeli. I professionisti birmani (tre medici, un’infermiera e un agente sociosanitario di comunità) frequenteranno diverse strutture territoriali della Regione per individuare le buone pratiche che possono essere trasferite al Myanmar, adeguandole al contesto, per migliorare la qualità del sistema sanitario di quel paese. La loro formazione proseguirà a distanza dopo il loro rientro in Myanmar, con il contributo del Centro SELMA dell’Ateneo, in modo che i 5 allievi possano diventare a loro volta formatori dei loro colleghi.La presenza di un’infermiera tanzaniana, invece, rientra nel progetto di collaborazione con il Monastero benedettino di Mvinwa, in Tanzania, che gestisce un dispensario presso cui lavora stabilmente l’infermiera. Il progetto che, oltre che dal prof. Sarli è seguito anche dai proff. Gabriele Costantino, Francesca Scazzina ed Eleonora Carini del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco in collaborazione con l’Università di Mwanza e l’Associazione Golfini Rossi Onlus, prevede l’attivazione di un’ala del dispensario dedicata alla salute materno infantile e all’educazione alimentare. A questo scopo l’attività formativa dell’allieva tanzaniana prevede la frequenza dei reparti pediatrici dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.Alla cerimonia inaugurale del corso hanno preso parte il Rettore prof. Paolo Andrei, il prof. Roberto Sala, responsabile dell’internazionalizzazione del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, la Senatrice Albertina Soliani dell’Associazione per l’Amicizia Italia Birmania Giuseppe Malpeli e la dott.ssa Tiziana Bernardi dell’Associazione Golfini Rossi.Il corso di alta formazione si concluderà il 2 aprile nella Biblioteca del Monastero di San Giovanni, con la presentazione di un elaborato, risultato di una ricerca bibliografica che gli allievi svolgeranno su temi di loro interesse.