Parma, 17 gennaio 2020 - Ricerche in campo oncologico sempre più innovative e mirate alla personalizzazione della cura. Grazie al fondamentale contributo di Fondazione Cariparma il gruppo di ricerca dell’Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma si è dotato di un’innovativa apparecchiatura “Digital Droplet PCR System” utile ad identificare con elevata sensibilità le mutazioni genetiche sia su tessuto tumorale che su “biopsia liquida”, ossia su sangue. Lo strumento dal costo di 133mila euro è stato acquistato grazie a un contributo di 100mila euro da parte di Fondazione Cariparma e 33mila euro da finanziamenti aziendali.«L’apporto di Fondazione Cariparma è fondamentale per l’Ospedale Maggiore. Grazie a Fondazione e alla Regione Emilia-Romagna - sottolinea Massimo Fabi, Direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma -abbiamo realizzato nel 2015 il Centro Comune di Ricerca che riunisce in un'unica struttura le principali attività di ricerca dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria. Sostegno che prosegue anche attraverso il finanziamento di tecnologie e progetti che hanno un’importante ricaduta nella cura dei pazienti, qualificando sempre più il Centro del Maggiore». «Fondazione Cariparma – spiega il presidente Gino Gandolfi – ha sempre prestato particolare attenzione al rinnovamento tecnologico nel campo della sanità pubblica e della ricerca scientifica. L’apparecchiatura che abbiamo finanziato va incontro alle esigenze di ricerca degli specialisti dell’Università e dell’Ospedale cittadino, i cui risultati saranno certamente di rilevanza per il benessere della comunità».Enormi passi avanti sono stati fatti nel campo della diagnostica molecolare grazie alle strumentazioni ad oggi disponibili per la caratterizzazione molecolare dei tumori attraverso la biopsia liquida. «Studi pubblicati recentemente anche dal nostro gruppo – precisa Roberta Minari, biologa dell’unità operativa di Oncologia del Maggiore - hanno dimostrato che la biopsia liquida è in grado di fornire informazioni genetico-molecolari del tumore robuste e riproducibili in modo semplice e non invasivo. Data la presenza in concentrazioni molto ridotte del DNA tumorale circolante rispetto al DNA emesso dalle cellule normali l'analisi richiede strumenti ad elevata sensibilità e risoluzione, quale la strumentazione acquisita grazie al contributo di Fondazione Cariparma».Sentiti ringraziamenti a Fondazione Cariparma arrivano da Paolo Martelli, Prorettore Vicario dell’Università di Parma e da Francesco Leonardi, direttore dell’Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.«Le ricerche – conclude Marcello Tiseo, responsabile scientifico del progetto, professore associato di Oncologia dell’Università di Parma e responsabile del Day hospital oncologico dell’Ospedale Maggiore – sul DNA tumorale circolante ci possono consentire di adottare le migliori scelte terapeutiche nell’ottica di una medicina di precisione, essendo meno invasivi. Grazie al contributo di 20mila euro dell’Associazione di volontariato Verso il Sereno stiamo realizzando un nuovo progetto, in collaborazione con la Chirurgia Toracica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, che ci permetterà di individuare, dopo intervento chirurgico, eventuali residui di DNA libero tumorale e quindi predire l’eventuale ricomparsa della malattia».La strumentazione è collocata nel CoreLab del Centro Comune di Ricerca dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, un polo strategico volto a favorire l’attuazione di progetti di ricerca clinica innovativi grazie alla concentrazione in un’unica sede di competenze e tecnologie avanzate con un fine comune: la salute e il benessere dei pazienti.