Parma, 28 novembre 2018 - C’era anche la Nefrologia di Parma all’ultimo Congresso della Società Americana di Nefrologia che si è svolto di recente a San Diego, in California, e che con i circa 18.000 nefrologi presenti rappresenta la più importante conferenza mondiale in ambito di malattie renali.I medici della Unità Operativa Complessa di Nefrologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, diretta dal prof. Enrico Fiaccadori, docente di Nefrologia all’Università di Parma, hanno presentato i risultati di numerose ricerche sulla base di progetti comuni avviati con prestigiose istituzioni americane, quali la School of Medicine dell’Ospedale Mount Sinai di New York e l’Università Johns Hopkins di Baltimora.La dott.ssa Ilaria Gandolfini, dottoranda presso la Nefrologia dell’Università di Parma, e la dott.ssa Chiara Cantarelli, che lavorano in collaborazione con l’ateneo newyorchese dove hanno trascorso un lungo periodo di formazione, hanno presentato studi sulle glomerulonefriti, malattie del rene che possono colpire adulti e bambini, con possibile evoluzione verso l’insufficienza renale, e sull’eritropoietina, ormone prodotto dai reni, ponendo i presupposti per futuri trattamenti di numerose malattie autoimmunitarie. Il dott. Marco Delsante, dottorando presso la Nefrologia dell’Università di Parma, dopo aver trascorso due anni a Baltimora presso il Dipartimento di Nefropatologia, ha presentato i risultati delle sue ricerche nell’ambito delle caratteristiche istologiche delle vasculiti, malattie rare ad interesse nefrologico, e della glomerulopatia membranosa pediatrica, in uno studio che ha coinvolto diversi centri pediatrici americani e italiani.La rilevanza delle attività di ricerca che si svolgono presso la Nefrologia di Parma deriva dal fatto che le malattie del rene, così come l’insufficienza renale che ne può derivare, si manifestano con sintomi estremamente variabili, e inizialmente possono essere anche asintomatiche; inoltre, le cause e i meccanismi di esse non sono completamente note. É quindi particolarmente importante proseguire studi mirati alla comprensione dei meccanismi alla base di queste condizioni. Ciò può consentire di attuare la prevenzione, di sviluppare metodiche di diagnosi precoce e di definire terapie mirate, migliorando la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti nefropatici.Le prestigiose collaborazioni instaurate dalla Nefrologia di Parma con importanti atenei statunitensi e portate avanti da giovani ricercatori consentiranno di proseguire lo sforzo in tal senso, ai massimi livelli della ricerca scientifica.