Il lavoro è frutto della collaborazione fra l’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, la Fondazione Europea Ricerca Biomedica di Trescore Balneario (Bergamo), il Centro Interdipartimentale Mente/Cervello (CIMeC) dell’Università di Trento e la Unità di Neuroscienze dell’Università degli Studi di Parma.

La Malattia di Alzheimer (MA) è la forma più frequente fra le demenze degenerative ed a tutt’oggi l’assenza di una terapia farmacologica efficace spinge i ricercatori a studiare vie alternative di trattamento. Lo studio  si inserisce in questa linea di ricerca. La stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (rTMS) si è rivelata recentemente uno strumento potenzialmente valido nella modulazione della plasticità cerebrale. Nel lavoro gli autori hanno studiato l’effetto combinato della rTMS applicata alla corteccia prefrontale dorsolaterale sinistra e di un training cognitivo computerizzato di associazione nome-volto. Hanno partecipato allo studio 50 pazienti affetti da MA di gravità variabile, collocati in maniera random al trattamento combinato (50%) oppure al solo trattamento di stimolazione cognitiva (combinato con una rTMS placebo). Lo scopo era di accertare l’eventuale effetto additivo della rTMS su vari parametri cognitivi (memoria, attenzione/funzioni esecutive, ragionamento logico non-verbale, linguaggio, funzioni visuo-spaziali, prassia e tono dell’umore). Lo studio è stato condotto presso l’Ospedale S.Isidoro di Trescore Balneario (BG), sede della Fondazione Europea Ricerca Biomedica.

I risultati dimostrano che il trattamento combinato rTMS + stimolazione cognitiva produce effetti positivi non solo sulla funzione stimolata (la memoria), ma anche su altri parametri non oggetto della stimolazione diretta (“effetto generalizzazione”), quali la capacità di ragionamento spaziale non verbale. Lo studio ha anche dimostrato che tali effetti persistevano dopo 12 settimane dalla fine del trattamento. In conclusione questa ricerca ha dimostrato come il campo elettrico transitorio che si genera con l’applicazione della stimolazione magnetica transcranica e che agisce modulando i vari circuiti neuronali, rappresenti un valido approccio terapeutico nelle persone affette da  M. di Alzheimer. Uno degli autori senior dello studio è il prof. Paolo Caffarra, docente presso il Corso di Laurea in Psicobiologia e Neuroscienze Cognitive, già Professore Aggregato di Neurologia nel Dipartimento di Medicina e Chirurgia.

C. Bagattini, M. Zanni, F. Barocco, P. Caffarra, D. Brignani, C. Miniussi, C.A. Defanti (2020)

Enhancing cognitive training effects in Alzheimer’s disease: rTMS as an add-on treatment. Brain Stimul.

 13:1655-1664. doi: 10.1016/j.brs.2020.09.010.

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