Parma, 21 febbraio 2023 - Nei giorni scorsi al Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma si è svolto il convegno Myanmar: il diritto allo studio in situazioni di emergenza e di conflitto – Un’alleanza di cooperazione internazionale per la democrazia, organizzato da Leopoldo Sarli e Clelia D'Apice del Dipartimento nell’ambito delle attività del 14° Laboratorio Italo-Brasiliano Verso una riforma dell’assistenza territoriale in ottica comunitaria e trans-locale. Dal 2014 l’Università di Parma ha rapporti di cooperazione con alcuni Atenei del Myanmar, non interrotti dal colpo di stato del febbraio 2021. A seguito di quell’evento collabora con il governo democratico di Unità Nazionale (NUG), attualmente in esilio, che si oppone alla dittatura militare. La collaborazione ha coinvolto anche università brasiliane e il convegno ha costituito l’occasione per presentare un progetto di sostegno alla formazione di studentesse e studenti birmani di medicina e di infermieristica. L’iniziativa si rivolge in particolare a coloro che hanno aderito alla protesta civile contro il colpo di stato e che, non frequentando le università controllate dai militari, intendono continuare il loro percorso di formazione. Al progetto partecipano, oltre all’Università di Parma, il NUG, l’Università federale del Rio Grande del Nord, il Laboratorio di innovazione in medicina (LAIS) di Natal, Rede Unida brasiliana e l’Associazione per l’amicizia Italia Birmania Giuseppe Malpeli. Il Rettore dell’Ateneo Paolo Andrei ha ribadito che l’iniziativa è il frutto di una lunga storia di collaborazione e di amicizia e rappresenta un esempio del contributo che la formazione può fornire alla difesa dei diritti umani e della democrazia. Dopo i saluti di Nadia Monacelli , Direttrice del CUCI – Centro Universitario per la Cooperazione Internazionale, del sub commissario sanitario dell'Azienda Usl di Parma PietroPellegrini, presente per le Aziende sanitarie di Parma, della senatrice AlbertinaSoliani dell’Associazione per l’amicizia Italia Birmania Giuseppe Malpeli, è intervenuto Zaw Wai Soe (Università del NUG), Ministro della Sanità e già Rettore dell’Università di Medicina 1 di Yangon. Il Ministro ha osservato che il progetto va nella direzione del sostegno al rinnovamento del suo Paese e che dopo la caduta della dittatura militare il Myanmar sarà un paese nuovo. In una sessione moderata da Leopoldo Sarli e da Maria Augusta Nicoli, responsabile per l’Italia di Rede Unida, Clelia D’Apice e Aline de Pinto Dias dell’Università federale del Rio Grande del Nord hanno spiegato i dettagli del progetto di formazione e mostrato alcune immagini delle registrazioni effettuate in laboratorio di simulazione. Successivamente Ricardo Cecim (Università federale del Rio Grande del Sud) ha spiegato come un percorso di formazione internazionale debba ascoltare i bisogni del contesto in cui viene erogato. In collegamento dallo Stato Karenni del Myanmar, Andrea Castronovo dell’Associazione per l’amicizia Italia Birmania Giuseppe Malpeli, uno studente di medicina birmano e un infermiere che ha contribuito ad attivare nello Stato Karenni (ora sotto il controllo del NUG) un’Università di infermieristica, hanno a loro volta confermato, mostrando che alla base del progetto c’è stata proprio un’attenta analisi di contesto. Nella sessione moderata da Marco Mezzadri , docente dell’Università di Parma, è stato dato spazio alla descrizione di altre realtà in cui la formazione è negata o ostacolata come l’Amazzonia (ne ha parlato Putira Saucena), l’Iran di religione Bahai (Guido Morisco) o l’Afghanistan per la popolazione femminile (Michele Rossi, coordinatore dell’Associazione CIAC onlus Parma). Denise Pelagatti ha poi raccontato un’esperienza in atto da anni in Senegal e che ha consentito a centinaia di ragazze di accedere alla formazione portando benefici a tutto il territorio. Infine Mirella Orlandi della Regione Emilia-Romagna si è espressa favorevolmente sui contenuti del progetto e sul significato che questo ha per la cooperazione internazionale.