L’Università di Parma tutela i soggetti in transizione di genere con un Regolamento ad hoc, appena approvato e pubblicato sul sito web dell’Ateneo, per la gestione di una “carriera alias”.

L’Ateneo fa dunque proprio il tema della tutela della privacy degli studenti che intraprendono il percorso medico per la “rettificazione di attribuzione di sesso” secondo quanto previsto dalla legge, nella piena consapevolezza del disagio che persone in via di transizione di genere possono avvertire per il contrasto tra l’aspetto esteriore e il nome.

Il “Regolamento per l’attivazione e la gestione di una carriera alias per soggetti in transizione di genere” consente alle strutture amministrative di fornire alla persona un’identità “alias” che possa essere usata nelle attività universitarie quotidiane. La documentazione amministrativa non potrà invece che rimanere immutata, con i dati anagrafici ufficiali, sino alla sentenza definitiva del Tribunale che rettifica l’attribuzione di sesso e, di conseguenza, il nome attribuito alla nascita.

L’attivazione di una carriera “alias” prevede la sottoscrizione, da parte della persona, di un accordo confidenziale con l’Ateneo.

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