Pubblicati sulla prestigiosa rivista ematologica Leukemia, con un Impact Factor di 10.4, i risultati dell’importante lavoro svolto dal team di ricerca dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Lo studio diagnostico, oggetto di pubblicazione nell’ambito delle malattie del sangue, è stato svolto su un totale di 445 pazienti.  Tra questi, alcuni affetti da diversi tipi di patologie tumorali -gammapatie monoclonali- quali il mieloma multiplo, e altri da patologie pre-tumorali -come la gammapatia monoclonale di significato incerto (MGUS)- in cura nell’Unità Operativa di Ematologia e CTMO dell’Ospedale.

Il gruppo di ricerca ha analizzato la correlazione tra le lesioni scheletriche nel gruppo di pazienti selezionati e la presenza di possibili bio-marcatori che evidenzino l’insorgenza della malattia ossea. Lo studio ha comparato le differenti metodiche di imaging scheletrico e identificato quali marcatori biologici siano correlati con la presenza di lesioni focali scheletriche precoci, oppure con malattia scheletrica avanzata. In particolare, gli esiti della ricerca hanno evidenziato che il bio-marcatore più sensibile in presenza di malattia ossea è la chemochina pro-infiammatoria CCL20. I dati ottenuti sono stati validati poi, a livello del sangue periferico, su una differente casistica di pazienti arruolati in protocolli clinici nazionali in svariati centri ospedalieri di ricerca.

Il progetto di ricerca è stato coordinato da Nicola Giuliani, dirigente medico dell’Unità Operativa Ematologia e CTMO diretta da Franco Aversa, entrambi docenti del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Parma, con la collaborazione delle giovani dottoresse Benedetta Dalla Palma, medico, e Daniela Guasco, biologo, che compaiono tra i primi nomi dell’articolo pubblicato. Lo studio ha visto inoltre il coinvolgimento di un team multidisciplinare di professionisti dell’Ospedale composto da Livia Ruffini, Direttore dell’Unità Operativa di Medicina Nucleare, Mario Pedrazzoni, dirigente medico dell’Unità Operativa di Clinica e terapia medica, e Massimo De Filippo dell’Unità Operativa di Radiologia.

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