Parma, 14 aprile 2018 – All’Università di Parma un’Aula Magna gremita ha reso omaggio oggi al Professor Loris Borghi, Rettore dell’Ateneo dal 2013 al 2017, nella cerimonia “In memoria del Rettore Loris Borghi”, voluta dal Rettore dell’Università di Parma Paolo Andrei insieme ai Rettori delle tre Università dell’Emilia-Romagna e alla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane – CRUI.

Con i famigliari del Professor Borghi, tragicamente scomparso un mese fa, in aula c’erano autorità, docenti, studenti e amici: un’intera comunità che si è raccolta per ricordare l’ex Rettore ma anche per riflettere, come è stato ribadito più volte dai relatori, sull’Università oggi e sul suo ruolo nella società.

Tra le autorità l’Assessore Michele Guerra in rappresentanza del Comune di Parma, il Prefetto Giuseppe Forlani, l’Assessore Regionale Simona Caselli, il Presidente della Camera di Commercio Andrea Zanlari, il Vescovo Enrico Solmi, i Sindaci di Castelnuovo Monti Enrico Bini e di Neviano Arduini Alessandro Garbasi, il Vice Sindaco di Roccabianca Alessandro Gattara, i Direttori generali dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e dell’Ausl di Parma, Massimo Fabi ed Elena Saccenti, il Direttore generale dell’Ausl di Piacenza Luca Baldino, i rappresentanti delle Università di Padova (il delegato del Rettore Mario Plebani), di Pisa (il Rettore Paolo Maria Mancarella), di Verona (il Rettore Nicola Sartor).

Ricordo la sua grande passione verso gli studenti e verso l’accademia. Loris Borghi è stato un uomo che ha speso tutta la vita nell’Università e per l’Università”, ha detto in apertura il Rettore Paolo Andrei. “L’epilogo della sua vicenda umana ci impone una seria riflessione: una riflessione sul nostro ruolo di accademia. Una comunità che non sappia cogliere questi stimoli per ripensarsi e riflettere è destinata alla decadenza”, ha aggiunto tra l’altro, concludendo con un ringraziamento: “Voglio ringraziare Loris per quanto ha saputo trasmetterci e per quanto oggi noi vogliamo celebrare in suo onore”.

Da Gaetano Manfredi, Presidente della CRUI e Rettore dell’Università di Napoli Federico II, un ricordo “dell’impegno, della grande passione, del senso istituzionale, dell’attaccamento ai valori della nostra comunità” di Borghi. E una riflessione sulla grande complessità dell’Università di oggi, forse la più complessa tra le pubbliche amministrazioni, e sul valore della coesione: “Il bene più importante che ha il sistema universitario è la sua autonomia, ma una comunità per essere autonoma deve essere coesa. Ognuno di noi deve ricordarselo”.

Francesco Ubertini, Rettore dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, ha sottolineato che “Loris ha scelto di andarsene nel modo più drammatico, con un gesto estremo che lascia dietro di sé solo silenzio e rispetto” e ha proposto una considerazione sulla società di oggi: “In questa società ipertecnologica, in cui tutti siamo sempre connessi, siamo certamente meno solitari ma non meno soli. Possiamo avere tutto subito, ma tutto viene consumato molto velocemente”, ha detto, sollecitando come necessaria una riflessione sui valori.

“Con il Rettore Borghi c’è stata un’empatia immediata dal momento in cui lo conobbi”, ha affermato Giorgio Zauli, Rettore dell’Università di Ferrara, ricordando “alcune delle sue battaglie, che sono anche le mie”: “Sosteneva che avere quattro Università di grande tradizione in Regione fosse una grande ricchezza, e aveva una visione innovativa, quasi stereoscopica, del futuro. Il suo sacrificio va letto come la necessità di rivendicare il ruolo dell’Università nella società: l’Università ha un ruolo centrale nella vita di una nazione, questo era il convincimento del Rettore Borghi e tutti dobbiamo ricordarlo per questo”.

Un riferimento alla passione di Loris Borghi anche da Angelo Oreste Andrisano, Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia: “Ho apprezzato l’entusiasmo, la competenza, la passione che ha sempre posto nello svolgere al meglio il suo incarico. Si è sempre battuto per il ruolo dell’Università di Parma in ambito regionale e anche nazionale, senza però rinunciare a una visione d’insieme: la visione accademica di grande respiro di Loris non è mai mancata”, ha spiegato, aggiungendo che “la sua drammatica scomparsa deve essere motivo di riflessione per tutti. In sintesi: maggiore rispetto in ogni circostanza per chi ha speso la propria vita al servizio del sapere e dell’assistenza sanitaria”.

“Oggi ci ritroviamo qui in toga perché non è solo il giorno del ricordo di Loris, ma è anche il giorno dell’orgoglio dell’Università. Dell’Università come dovrebbe essere. Dell’Università pubblica, orgogliosamente pubblica: perché l’Università pubblica ha nel suo DNA profondo l’idea di essere aperta a tutti”, ha osservato Patrizio Bianchi, Assessore al Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro della Regione Emilia-Romagna, che poi è tornato sul Professor Borghi: “Quando una persona cara scompare, e in maniera così tragica, anche per lenire il dolore ci ripetiamo che non la dimenticheremo mai. Non è così, perché alcune cose si dimenticano: la voce, il sorriso… Ma quello che non possiamo dimenticare è come lui ci ha cambiato, e la traccia che ha lasciato in noi. E come ci ha cambiato anche con questo gesto estremo e terribile con cui ci ha lasciato. Questo, tutto questo, non lo dimentichiamo”.

Nell’occasione Gaetano Manfredi ha consegnato alla figlia del Professor Borghi, Blanca, la medaglia conferita agli ex Rettori lo scorso 22 marzo a Roma dalla CRUI, e subito dopo è stato scoperto il ritratto fotografico del Rettore Loris Borghi, collocato nella Galleria dei Rettori dell’Università di Parma.

La cerimonia è stata seguita da una messa celebrata nella Chiesa di San Rocco.

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