Il Dipartimento di Medicina e Chirurgia è certo della correttezza formale e sostanziale di tutte le decisioni che lo riguardano e che il prof. Borghi ha sempre preso con la piena adesione degli organi accademici, che ad ogni livello ne hanno condiviso e supportato le scelte, indiscutibilmente effettuate dal Magnifico Rettore per il bene esclusivo dell’Università di Parma e dei suoi studenti.  

Se qualcuno ha sbagliato, deve pagare, ma le responsabilità penali restano individuali e vanno perseguite nelle sedi proprie. Non c’è alcun caso di responsabilità oggettiva né di connivenza che giustifichi le dimissioni del Rettore, ma solo la comprensibile amarezza di chi sente, non a torto, di essere bersaglio di una campagna di stampa vergognosa e teme che questa possa travolgere l’istituzione che rappresenta. 

Orgogliosi del cammino intrapreso non solo dal 962 A.D., come recita il cartiglio nel logo, ma anche e soprattutto negli ultimi anni, durante i quali l’offerta formativa è stata mantenuta nonostante il sostanziale blocco del turnover e nonostante gli adempimenti formali necessari all’accreditamento dei corsi, chiediamo al Rettore di riprendere il cammino intrapreso e di non accontentarsi della semina. Questo cammino lo abbiamo fatto insieme ed insieme lo dobbiamo consegnare a chi ci seguirà, ma solo al termine naturale del mandato.  

 

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